I Castelli Bergamaschi
Trescore
In val Cavallina i Suardi, i Lanzi e i Terzi dominarono incontrastati fino all’avvento di Venezia sul territorio bergamasco. Era l’anno 1428. In quell’anno i capi della fazione ghibellina furono banditi e in gran parte mandati in esilio. I cittadini chiesero la distruzione dei castelli e delle rocche in Val Calepio e soprattutto in Trescore e in Val Cavallina dove i Ghibellini dominavano da parecchi anni. E nel 1455 Venezia accondiscese ordinando di smantellare, abbassare torri e distruggere cortine.
Degli antichi fortilizi ghibellini rimangono solo portali d’ingresso, tratti di cinte murarie e torri. Ad essi furono addossati in epoche posteriori costruzioni civili e rustiche che ne hanno mutato l’aspetto primitivo.
Trescore conserva robustissime torri avanzi di possenti fortezze, costruite nelle contrade per far fronte alle frequenti incursioni delle popolazioni della vallata e della Val Camonica. Il paese era diviso in undici contrade, tre delle quali erano le principali: Piazza, Novale e Strada; TRES CURIE, da cui si vuol far derivare il nome del paese.
Castello della Mnella
Il castello resto fuori il paese Trescore sul colle della Mnela (vecchio nome di Molendinella derivato forse dalla presenza di mulini sul sottostante torrente Tadone) verso occidente. Apparteneva anticamente alla famiglia Lanzi che lo eresse nei primi anni del’ 200 e lo possedette fino al 1428. Da quell’anno la costruzione prese la funzione di baluardo difensivo e fu lasciata andare in rovina, le torri abbattute, la cinta muraria abbassata e il mastio smantellato. Nel 1467 venne in potere, anche se per poco, dei Suardi. In epoche posteriori passò in altre proprietà.
Il castello per la sua posizione e per le opere difensive (aveva una doppia cinta murata, una periferica ed una intorno al nucleo di abitazione) era considerato inespugnabile. Infatti, secondo quanto riferisce il Calvi, Pandolfo Malatesta in dieci mesi d’assedio non riuscì ad ottenerne la resa.
Oggi si riconoscono le vestigia dell’antica cinta perimetrale entro la quale sono state costruite nel 1700 e nel 1800 edifici d’abitazione e una chiesetta dedicata a S.Michele.
Castello del Niardo
Il colle del Niardo si innalza tra paese di Trescore e la valle del Cherio. Certamente doveva essere un punto importante di difesa perché controllava dall’alto l’imbocco nord-est della Val Cavallina. Sul colle fu costruito non solo il castello, che si fa risalire XIII secolo, ma anche una rocca posta verso nord-ovest e distante dal castello duecento metri. I due edifici erano collegati probabilmente da un cunicolo sotterraneo.
Del castello e della roca rimangono solo alcuni avanzi: la torre, l’ antico mastio, che si eleva all’ in-
terno del cortile, costruita con blocchi di pietra dalle dimensioni e dal peso inconsueti; si accede ad essa mediante una porticina alta da terra sette metri; alcuni locali adattati a residenza intorno ai quali si sono aggiunte nuove costruzioni in epoche posteriori.
Castello alle Stanze
All’esterno della contrada detta Strada, dominava l’antica rocca dei Lanzi, della quale rimangono dati storici incerti.
Dell’antico castello sono giunti a noi numerosi resti,ma delle torri nemmeno la traccia, solo muri del Xlll e XlV secolo che delimitano un vasto cortile.
Nel castello, secondo quanto riferisce il Rinaldi, i Lanzi ospitarono nel 1327 Ludovico il Bavaro e nel 1355 l’imperatore Carlo lV.
L’attribuzione al castello “Alle stanze” è dovuta alla presenza di pregevoli affreschi trecenteschi di soggetto cavalleresco che decorano alcuni locali nei quali probabilmente alloggiarono gli imperatori.
Per la visita dei castelli descritti non esistono orari di sorta in quando sono visibili solo le parti esterne.